Sabato, 04 Febbraio 2023 08:50

Progetto Lo scaffale dei libri della nonviolenza In evidenza

La Comunità per lo Sviluppo Umano propone il progetto “Lo scaffale dei libri della nonviolenza”: uno strumento per gli studenti, i docenti e per tutta la comunità educante di conoscenza, educazione, sensibilizzazione e consapevolezza della cultura della nonviolenza attiva. La proposta consiste nel dedicare esplicitamente uno scaffale delle biblioteche comunali e delle biblioteche scolastiche a libri o filmati (di vario genere: saggi, biografici, storici, filosofici, religiosi, spirituali, manuali ecc.), racconti, laboratori, giochi con cui approfondire la conoscenza e l’apprendimento della cultura della nonviolenza nei suoi molteplici aspetti sociali, culturali, letterari, storici. Lo scaffale, facilmente riconoscibile, sarà oggetto di diverse attività educative. Queste attività avranno lo scopo di produrre elaborazioni (disegni, brevi riflessioni, racconti, brevi saggi, temi, video, brevi rappresentazioni teatrali ecc.) che andranno ad arricchire lo scaffale stesso.

Viviamo in un momento in cui gli incitamenti verso le violenze di ogni tipo sono sempre più frequenti e diviene sempre più urgente, quindi, creare stimoli verso la direzione opposta, verso la nonviolenza attiva. Lo scaffale nasce proprio per essere una presenza quotidiana nei quartieri, nelle scuole e biblioteche, per esortare all’uso della metodologia della nonviolenza attiva.

Lo scaffale infatti dovrebbe essere nello stesso tempo, un luogo e un simbolo che racchiuda insieme il significato di un Totem e di una Mascotte. Un Totem perché sarà sentito da ragazze/i come una presenza protettiva e liberatoria, non solo per se stessi, ma per l’essere umano, per la sua sacralità e spiritualità, dandogli un senso di apertura verso il futuro. Una Mascotte, qualcosa che accompagna e da accudire e accrescere insieme, nelle scuole o nei quartieri dall’intera comunità.

Il suo contenuto di libri e filmati costituirà una fonte di educazione alla nonviolenza, per conoscerla, comprenderla, imparare a praticarla. Si apprenderà come nella storia umana i successi duraturi nella risoluzione dei conflitti e nella la difesa dei diritti umani siano stati ottenuti con la pratica di metodi nonviolenti, al contrario di come l’apparente realtà ci vorrebbe far credere. Si apprenderà come la pratica della nonviolenza attiva vada a risolvere le radici del conflitto e non i sintomi, e che apprendere a praticare la nonviolenza attiva nella nostra vita quotidiana, in classe, in biblioteca, a casa, in palestra, al parco, a lavoro, sui mezzi e in ogni luogo della nostra giornata quotidiana, possa realmente trasformare la nostra vita e quella di chi ci circonda. All’interno si troveranno testi di diverso calibro, destinati a bambine/i, ragazze/i, insegnanti, ma anche seminari per i docenti, giochi relazionali mirati al dialogo, alla conoscenza e all’empatia verso l’altro, laboratori a tema (La Regola d’Oro, La panchina o il cerchio del dialogo) che possono coinvolgere anche le famiglie per poter apprendere insieme come esercitarsi a praticare la nonviolenza.

Realizzazione: lo scaffale potrebbe essere già presente nelle scuole e nelle biblioteche e potrebbe essere semplicemente ridestinato per questo proposito. Alternativamente potrebbe essere realizzato con il contributo volontario di studenti e famiglie o con fondi dedicati. Altrettanto i libri possono essere in parte già presenti nelle biblioteche e semplicemente ri-ubicati; possono essere chiesti come partecipazione della comunità educante al progetto: come donazione dalle famiglie, dalle associazioni culturali e dalle librerie di quartiere; comprati come contributo volontario di almeno 1 libro per classe; acquistati con fondi dedicati delle scuole o delle biblioteche.

Per poter dare rilievo al progetto, si suggerisce di rendere lo scaffale ben visibile e riconoscibile:

A) Colore. Preferibilmente l’arancione, considerato un colore che esprime entusiasmo, armonia interiore, pace dei sensi e fantasia.

B) Posizionamento. se possibile in un punto ben visibile.

C) Simboli e decorazioni: avrà i simboli della nonviolenza e della pace e una breve spiegazione degli stessi (vedi di seguito), sarà decorato con frasi e disegni a tema da parte degli studenti e della comunità.

D) Loghi: se possibile avrà il logo de La Comunità per lo sviluppo umano (che fornirà gratuitamente alcuni dei libri consigliati) e del Comune (se rilascerà il Patrocinio). la commun it banner

Durata del Progetto: una volta installati e riempiti gli scaffali, inizierebbe la sua reale ricaduta sulla comunità, che a sua volta si preoccuperà che gli scaffali siano sempre vivi e rinnovati. Il progetto e la catena di trasformazione da esso generata ha quindi una durata illimitata.

Libri suggeriti:

Libri di  Gandhi, Mandela, Martin Luther King, Malala Yousafzai, Gianni Rodari, o di scrittori che parlino di loro. Libri di giochi, libri sulla meditazione.

Aldo Capitini: Le tecniche della nonviolenza, La ragioni della nonviolenza.

Mario Luis Rodrigues Cobos: Umanizzare la terra, Lettere ai miei amici, Discorsi.

Luis Alberto Ammann: Autoliberazione

Pat Patfoort: Difendersi senza aggredire

Martine Sicard: Un cammino per la pace e la nonviolenza

Olivier Turquet: I grandi non capiscono mai da soli

Erasmo da Rotterdam: Il lamento della Pace

Pico della Mirandola: La dignità dell’uomo

AA.VV., Il libro de La Comunità, Firenze, Multimage, 2009

AA.VV., Scuola Sconfinata. Proposta per una rivoluzione educativa, Milano, Fondazione Feltrinelli, 2021

Un’ampia bibliografia di testi e manuali per bambini, studenti, docenti e comunità educante è riportata qui >>>

I SIMBOLI    

        

SimboloNVAIl simbolo della Nonviolenza attiva fu realizzato alla fine del 2006 da uno di studioso dell’Umanesimo Universalista.

Il simbolo racchiude i due principi alla base della nonviolenza interna ed esterna:

- La coerenza interna: Pensare, sentire e agire nella stessa direzione, ossia agire in unità interiore.

- Il principio morale della Regola d’Oro: Quando tratti l’altrƏ come vuoi essere trattaƏ, ti liberi. L’azione solidale e la coerenza esterna.

Il cerchio ha molti significati, ma la maggior parte di loro sono legati alla perfezione. L’autore ha deciso di fare due cerchi, uno più piccolo e interno per l’individuo (la coerenza interna) e intorno a lui uno grande per l’universo, la società o l’altro, (la coerenza esterna). Ma queste due proposte di base non sono separate l’una dall’altra, così sono collegate con due semicerchi, esprimendo principalmente 2 significati:1) la connessione e interdipendenza tra la coerenza interna ed esterna; 2) il collegamento e interdipendenza tra l’individuo e la società che lo circonda. Questa relazione è sempre attiva in entrambe le direzioni e in continuo movimento. Nel segno si riconosce infatti un altro simbolo che è il vortice a spirale: rappresenta l’individuo e l’universo in movimento, in evoluzione e la forza interiore crescente, che è una conseguenza della nonviolenza attiva e un riferimento importante per l’umanesimo universalista. Si è diffuso attraverso la realizzazione di simboli umani in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per la Nonviolenza (2 ottobre) e con la promozione e realizzazione della Prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza promossa dall’organizzazione internazionale Mondo senza Guerre e senza Violenza nel 2009. La Terza Marcia partirà dal Costa Rica il 2 ottobre 2024.

simboloPacesimboloPace2Il simbolo della Pace fu  realizzato nel 1958 da Gerald Holtom, un designer di professione del Royal College of Art in Gran Bretagna. Si è diffuso ed è divenuto famoso negli anni Sessanta e Settanta. Questo simbolo è stato dapprima creato per rappresentare la campagna di disarmo nucleare e poi ha assunto un significato più ampio, arrivando a rappresentare in generale l’antimilitarismo. Il 17 febbraio del 1958 si radunava per la prima volta, a Westminster, il Campaign for Nuclear Disarmament  che rappresentava il primo movimento contro la diffusione del nucleare. Alla fine degli anni Cinquanta, il pericolo di un conflitto nucleare tra le due superpotenze, USA ed URSS, era a livelli massimi. Il logo del movimento è da allora il simbolo della Pace, non solo contro il nucleare, ma contro la guerra in ogni sua forma. Questo simbolo è rimasto ancora oggi legato esclusivamente alle proteste contro il diffondersi del nucleare e al movimento pacifista. Il logo unisce due lettere dell’alfabeto semaforico usato in marina: la N per nuclear; la D per disarmament, ovvero disarmo. Questi due simboli sono inseriti in un cerchio che rappresenta il mondo.

È stato utilizzato per rappresentare la lotta per i diritti delle donne, degli omosessuali e contro l’Apartheid. La prima volta che il simbolo della pace ha fatto la sua comparsa fu durante la Marcia di Aldermaston, avvenuta nel 1958. Tale marcia partì da Londra per arrivare fino a Aldermaston, luogo in cui era ubicata una fabbrica di armi nucleari, dopo un  tragitto di 80 km

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