"L'Arte, nel
suo significato più ampio, comprende ogni attività umana
- svolta singolarmente o collettivamente - che, poggiando su
accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo
studio e dall'esperienza, portano a creative forme di espressione
estetica.
Può essere considerata anche sotto l'aspetto di una professione
di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni
codificati nel tempo. In questo senso, le professioni artigianali
- quelle cioè che afferiscono all'artigianato - discendono
spesso dal Medioevo, quando furono in qualche modo sviluppate
come attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri
vennero riuniti nelle celebri corporazioni.
Ogni arte aveva una sua
tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella
regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi."
Volendo estendere maggiormente
il concetto, possiamo riconoscere che forme d’arte hanno
accompagnato la storia dell’evoluzione umana.
Ne hanno accompagnato il confronto
con le forze del macrocosmo e sono state simbolo e memoria di
tale evoluzione.
Per lungo tempo sono state
la forma attraverso la quale si espresse il sentimento religioso.
Senza perdere completamente
le connotazioni primeve, tuttavia, dobbiamo riconoscere, anche
a causa delle mutate forme di relazione tra uomini e tra insiemi
umani, che fondamentalmente l’arte modernamente intesa si
pone verso i suoi fruitori come una particolare e ricca forma
di espressività e comunicazione.
La
situazione attuale
Come in molte altre aree
del sapere e della creatività umana, anche nell’arte
assistiamo a forme di inquinamento legate al pensiero capitalista
e quindi alla mercificazione dei contenuti.
Questa affermazione è tanto più vera nei campi della
musica, del cinema, della letteratura, dove le cosidette majors
impongono a colpi di copyright, il loro punto di vista (l’utile).
Superata la fase del mecenatismo,
infatti, l’artista si lega a queste entità, che garantendogli
redditività lo estromettono in parte dal meccanismo decisionale
per renderlo un elemento del circuito produttivo, imponendo, in
molti casi, tempi di realizzazione e di uscita delle opere.
Sicuramente un elemento della
"catena di montaggio del sistema" ben pagato, e questo
limita spesso la possibilità di fare breccia, di coinvolgere
certe fasce di artisti per far loro prendere posizione contro
le logiche in cui sono inseriti.
Se questo può sinteticamente definire la condizione dell’artista,
non migliore è la condizione di chi è oggetto dell’espressività artistica.
Grazie agli strumenti che
la tecnologia mette a disposizione, infatti, si assiste a crociate
contro la “pirateria”, forma domestica e non armata
di terrorismo.
Crociate volte a stroncare
tutte quelle forme di
condivisione o fruizione
che aggirano i meccanismi del copyright e che vengono quindi accusati
di limitare o negare utili alle majors.
Se il limite oltre il quale
considerare lecita la pirateria (e se questa non rappresenti,
in fondo, la continuità del punto di vista delle majors
solo di segno opposto) può essere opinabile, di fatto,
probabilmente, il reale punto di scontro può essere individuato
nelle possibilità di fruizione massiva dell’arte.
La difficoltà stà infatti, da una parte, sempre
più nell’iniquità dei costi richiesti per
accedervi (biglietti di musei, cinema, mostre, ma anche il prezzo
di libri, cd e dvd) e nei tentativi che si fanno per limitare
le possibilità d’uso dei supporti elettronici attraverso
sistemi di protezione e non solo.
Dall’altra, un altro limite enorme, è identificabile
nelle difficoltà esistenti per chi voglia diventare protagonista
in prima persona dell’arte. Perché se è vero
che la genialità non si impara, comunque è lecito
che chiunque possa sperimentare direttamente l’arte, proprio
come forma di ricerca interiore e di espressività.
E sarebbe interessante poter
avere a disposizione spazi dove poterlo fare senza i limiti posti
da croniche richieste di denaro.
Che si tratti di fare teatro
o che si tratti di musica, di cinema o altro, il problema degli
spazi e dei loro costi, è una costante in tutte le città italiane.
cosa
fare
Molte potrebbero essere
le forme di protesta realizzabili e molti gli obiettivi cui puntare,
sicuramente è importante il "con chi", onde evitare
confusioni con entità politiche.
Nel senso che, a parità di argomento di campagna, l’aspetto
da privilegiare sarà il coinvolgimento degli artisti, puntando
ad una loro presa di posizione ed attivazione (in quanto, non
dimentichiamolo, formatori di opinione e modelli sociali), e della
gente portandola ad una maggiore consapevolezza delle manovre
realizzate dietro le quinte e di conseguenza a fare scelte volte
a ottenere un’arte più libera ed umanista, oltre
che a rivendicare la possibilità di apprendere e creare.
N el medio periodo sarebbe
anche interessante riuscire a realizzare delle commissioni permanenti,
composte da artisti, esperti in materie legali e di copyright,
puntando a rendere di più facile accesso le forme di espressione
artistica e a creare informazione sull’argomento, aspetto
che in questi tempi è spesso latitato su questi temi.