In questo momento tragico non possiamo dimenticare che, nel nome di una politica inumana, il Governo Italiano ha delegato al despota libico la gestione dei flussi migratori verso l’Italia, chiudendo gli occhi sulle numerose denunce di violazione dei diritti umani, condannando di fatto alla morte un numero imprecisato di migranti: basterebbe questo ed i bombardamenti sui civili di questi giorni a giustificare il conferimento di Gheddafi al Tribunale dell'Aja per Crimini contro l'Umanità.
In questo momento tragico non possiamo dimenticare le elite affaristiche, di cui purtroppo fanno parte diverse ditte italiane, che per anni si sono arricchite vendendo a questo dittatore spietato le armi con cui sta trucidando il suo popolo.
Nè possiamo dimenticare che i soldi del sanguinario dittatore inquinano una parte consistente dell’economia italiana, accettati di buon grado nell’ottica del “business is business”
L’unica proposta che ci sembra opportuna in questo momento è quella di aggregare tutte le forze fisiche, morali, economiche e spirituali in Italia, in Europa e nel resto del mondo in una richiesta di cessazione immediata del genocidio; augurandoci che questa stessa aggregazione di forze nonviolente possa dare forza anche alla lotta nonviolenta dei popoli che dalla Tunisia all’Egitto, dalla Siria al Bahrein, dall’Algeria alla Yemen, dall’Iran alla Giordania stanno producendo un cambiamento storico e democratico in regimi che sembravano monolitici e indistruttibili.