• Riace
  • LC Spagnolo
Martedì, 27 Settembre 2022 19:49

2 ottobre 2022

Il 2 ottobre, Giornata mondiale della nonviolenza,

  • Nel nostro diritto di riaffermare l'essere umano come valore più alto e preoccupazione centrale.
  • Ricordando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .
  • Dichiariamo che la guerra è un disastro per le persone di tutto il mondo.
  • Difendiamo il diritto delle persone a non partecipare o collaborare alla guerra. Il diritto delle persone a non uccidere, a non morire. Il diritto delle persone a vivere in pace. Le persone non devono essere uccise.
  • Denunciamo pubblicamente che dietro la guerra ci sono i grandi interessi economici, che si nascondono, dietro leader corrotti e incapaci, con le loro parole ingannevoli.
  • Chiediamo di rispettare le risoluzioni e le raccomandazioni delle Nazioni Unite.
  • Chiediamo il ritiro immediato dai territori invasi.
  • Chiediamo lo smantellamento degli arsenali nucleari.
  • Chiediamo un controllo progressivo e il disarmo.
  • Chiediamo di far funzionare la legge e la giustizia, non di ostacolarle.
  • Nella sfera familiare, realizzare ciò che si predica, lasciandosi alle spalle la retorica ipocrita, che avvelena le nuove generazioni.
  • A livello personale, dare coerenza alla propria vita e trattare gli altri come si vuole essere trattati.

Facciamo un appello pubblico per fare pressione sui responsabili delle decisioni, ovunque e in qualsiasi momento, a diffondere gli ideali di pace e la metodologia della Nonviolenza Attiva, per fare il vuoto, non per collaborare, con la violenza.

È giunto il momento di chiedere la necessaria unione di tutti gli umanisti del mondo.

È giunto il momento di fermare questo disastro in ogni modo possibile.

Dobbiamo preparare, insieme e per tutti, la strada per i nuovi tempi.

Equipe di coordinamento mondiale de “La Comunità per lo sviluppo umano”

Sabato, 30 Luglio 2022 18:07

Bollettino mondiale luglio 2022

Bollettino LC mondiale 2022 7 28 ITA

La Comunità per lo sviluppo Umano è presente con vari laboratori e presentazioni ad EireneFest - Festival del libro per la pace e la nonviolenza

Venerdì 3 giugno ore 10:00

In quale direzione cambiare la Scuola? La rivoluzione educativa comunitaria della Scuola Sconfinata.

Biblioteca Tullio De Mauro via Tiburtina, 113, Roma

Cambiare la scuola non è solo una faccenda organizzativa. Una comunità nonviolenta dipende anche dal sistema educativo. Parliamone con dirigenti, docenti, istituzioni, studenti, associazioni, cittadini e cittadine che hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni

 

Venerdì 3 giugno ore 16:30

Quando tratti l'altrə come vuoi essere trattatə, ti liberi

Casa Umanista Via dei Latini 12/14, Roma

Laboratorio sul Principio di Solidarietà dal Libro della Comunità per lo Sviluppo Umano

 

Sabato 4 giugno ore 10:00

Le esperienze guidate: racconti per il cuore e per la mente

Casa Umanista Via dei Latini 12/14, Roma

Da Il libro de la Comunità - esperienze con diversi tipi di immagine

 

Sabato 4 giugno ore 12:00

Racconti per il cuore e per la mente, la presentazione

Sala ENGIM via degli Etruschi, 9, Roma

L'autore dei 5 cortometraggi e la sue ispirazioni "guidate"

Sabato, 07 Maggio 2022 19:48

Bollettino mondiale maggio 2022

boll20220503 ita

Di fronte all'invasione dell'esercito russo in Ucraina, rendiamo pubblico:

  • Un appello all'unione di tutti gli umanisti del mondo per condannare e denunciare questa invasione.
  • Chiediamo un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto.
  • Denunciamo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo e l’espansione degli arsenali militari della NATO in tutta la regione e la sua pretesa di installazione in Ucraina, come aggressioni allarmanti alla pace mondiale.
  • Esigiamo, dall'ONU e dalle parti interessate, un dialogo urgente e monitorato, fino a condurre a soluzioni e impegni globali urgenti.
  • Sapendo che la violenza distrugge, la nonviolenza è l'unico modo per affrontare questo conflitto.
  • Non ci sarà futuro, se non sarà di tutti e per tutti!

Perché, come ha già detto Silo nel 2006:

"La gente dice ovunque che la guerra è un disastro.

Diamo una possibilità alla Pace!

Per evitare la futura catastrofe atomica, dobbiamo lavorare per superare la violenza OGGI.

1. Ritirate le truppe d'invasione.

2. Restituire i territori occupati.

3. Smantellare gli arsenali.

Queste sono le urgenze, ora.

Questa è la causa delle donne e degli uomini coraggiosi!".

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Equipe di coordinamento mondiale de

La Comunità per lo sviluppo umano

Martedì, 15 Febbraio 2022 11:30

Ucraina: diamo una possibilità alla Pace!

Le tensioni tra gli Stati Uniti e la Federazione Russa evolvono in maniera preoccupante. La Russia dispiega le sue truppe mentre l'espansione della NATO minaccia equilibri già instabili. E l'Ucraina, già dilaniata dalla guerra civile, si trova al centro di questo vortice pericoloso.

Dal canto suo l’Europa si allinea alla politica degli Stati Uniti andando contro i propri stessi interessi. La Russia non solo è importante per il gas ma è un mercato essenziale per l’Europa. Una vera collaborazione all’interno di una regione euroasiatica porterebbe benessere e un grande avanzamento non solo economico.

Ma è proprio questo che gli Stati Uniti non vogliono e quindi favoriscono le divisioni in Europa, non solo tra Est e Ovest, ma anche all’interno degli stessi paesi occidentali. Non vogliono accettare che il mondo sia diventato multi-polare e alimentano un'atmosfera da guerra fredda.

L’Europa può avere un ruolo decisivo, volto al progresso e alla pace, ma deve avere una politica estera unitaria e indipendente, come auspicato nella dichiarazione Europa per la Pace.

Oggi l’Europa deve fare tutti gli sforzi necessari per una soluzione diplomatica del conflitto opponendosi a qualsiasi intervento armato. La Russia deve ritirare le sue truppe dal confine ma si deve garantire la non espansione della NATO in Ucraina.

I politici europei, persi tra sondaggi elettorali e interessi di parte, sono all’altezza della missione che la storia chiede loro? Hanno chiare le conseguenze catastrofiche di una guerra tra potenze nucleari? Si rendono conto che qui è in gioco il futuro dell’umanità?

E il popolo ucraino vuole davvero una guerra disastrosa sul proprio territorio per fare gli interessi di una potenza straniera?

E' il momento di rispondere al clamore che viene dal futuro! E’ il momento che i popoli, le persone comuni, gli Invisibili, quelli che non partecipano ai negoziati e non appaiono nei talk show, facciano ascoltare la loro voce contro la guerra e a favore della pace. E' il momento di risvegliarsi dall'ipnosi mediatica!

E’ il momento di scendere in piazza, è il momento di agire ! Anche piccoli gesti in questa direzione sono importanti per dare a noi stessi e ai nostri figli un futuro, un futuro umano dove finalmente si riderà delle sventure che oggi siamo costretti a vivere.

Riprendiamoci il futuro.
Diamo una possibilità alla Pace!
Europa per la Pace
#UmanistiperlaPace

Mercoledì, 24 Marzo 2021 19:00

Bollettino Mondiale Giugno 2021

Alla fine del 2019 fa la comparsa un nuovo coronavirus, il SARS-CoV-2, con una letalità stimata inferiore ad altri recenti virus, ma con un'elevata trasmissibilità e una lunga fase iniziale asintomatica. 

All'inizio del 2020 tale malattia, chiamata COVID-19, viene subito classificata come pandemia, il che fa prevedere un crollo delle strutture sanitarie in tutto il mondo. Non esiste ancora alcuna cura efficace conosciuta e si pensa che il possibile sviluppo di un vaccino richiederà più di un anno.

Solo l'allontanamento fisico e le misure per limitare i movimenti umani possono mitigare l'impatto sulle risorse sanitarie degli stati.

Questo implica la cessazione o, comunque, una significativa riduzione delle attività sociali ed economiche considerate non essenziali per la sopravvivenza dell'insieme sociale.

Fino a quando non apparirà una cura o un vaccino efficace, il percorso biologico per l'acquisizione dell'immunità di gruppo potrà richiedere molto tempo con il costo di un numero molto elevato di vittime dirette e indirette.

Si pone un dilemma tra l'assistenza sanitaria necessaria, così come intesa finora, e il mantenimento dell'economia. Tale scelta mette a dura prova la società al momento di questa analisi, quando un gran numero di persone sono ancora confinate nelle loro case, ma le prevedibili conseguenze materiali minacciano di essere devastanti. In questo momento di grande incertezza, quando non ci sono previsioni affidabili e la scienza è ancora alla ricerca di soluzioni, facciamo questo tentativo collettivo di trarre alcune conclusioni dal punto di vista del Nuovo Umanesimo.

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La Comunità per lo Sviluppo Umano Italia esprime solidarietà e pieno sostegno al sindaco di Riace, Domenico Lucano, da giorni in sciopero della fame a seguito della decisione del governo di sospendere l'erogazione dei fondi necessari a portare avanti i progetti di integrazione dei migranti accolti nella città calabrese. 
Il Viminale, accampando irregolarità amministrative, ha deciso da mesi di bloccare i finanziamenti ai progetti che hanno reso Riace un modello virtuoso di solidarietà e al contempo di convivenza pacifica tra migranti e abitanti del luogo. Riace rappresenta nel mondo un esempio concreto di soluzione efficace del complesso dramma delle migrazioni, di come si possa rispondere in modo nonviolento ad un fenomeno epocale in cui tutti gli attori implicati (migranti e popolazione locale) sono rispettati, coinvolti, valorizzati. 

La Comunità per lo Sviluppo Umano chiede che il governo riveda con urgenza la propria posizione, che sblocchi i fondi destinati a Riace e che scelga di difendere questo modello di integrazione invece di ostacolarlo. 

Infine, vuole dare ampia diffusione alla raccolta fondi promossa dalla Rete dei Comuni Solidali (RECOSOL) in accordo con le associazioni che hanno preso parte al Riaceinfestival, per permettere al progetto di Riace di superare questa fase critica e andare avanti. 

RECOSOL, IBAN: IT92R0501801000000000179515, causale Riace.
(La raccolta fondi rimarrà attiva fino a dicembre 2018)

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

Art. 11 della Costituzione Italiana

L’Assemblea Costituente si è dimostrata molto saggia nella definizione di questo importantissimo articolo della nostra Costituzione, una saggezza nata dall’esperienza diretta della devastazione fisica e morale prodotta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Come umanisti nonviolenti non possiamo che condividere tale saggezza e spingerla più in là, giungendo a ripudiare qualsiasi forma di violenza come metodo di risoluzione dei conflitti.

Alcuni Padri Costituenti avevano vissuto anche gli avvenimenti convulsi che portarono alla Prima Guerra Mondiale, anch’essa devastante ed in qualche modo preludio della Seconda.

Riteniamo ci siano alcune analogie tra le condizioni che hanno scatenato la Grande Guerra e quelle che stiamo vivendo in questi giorni: un nazionalismo spinto principalmente per guadagnare potere ed appoggio delle popolazioni e un evento scatenante che può innescare un’escalation a cui nessuno delle potenze in conflitto vorrebbe arrivare.

Nello specifico l’attacco missilistico di ieri notte in Siria ci preoccupa perché ricorda nelle sue dinamiche internazionali l’attentato di Sarajevo del 1914; anche se il rischio di un’escalation immediata pare per il momento scongiurato, le potenze coinvolte stanno pericolosamente ballando intorno ad un profondissimo baratro, aumentando il rischio che un qualsiasi incidente renda la situazione irrecuperabile.

I gruppi di base de La Comunità per lo Sviluppo Umano parteciperanno o promuoveranno quindi nei prossimi giorni manifestazioni contro la guerra in tutti i luoghi in cui operano perché ritengono urgente e necessario far comprendere all’apparato militare-industriale che le popolazioni non si faranno trascinare ancora una volta nel conflitto definitivo, peraltro con dubbie per non dire false motivazioni, sia in Italia che nel resto del mondo.