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educazione
Area Educazione: responsabile

Premessa
Il tema dell’educazione è molto ampio e complesso, soprattutto se per educazione intendiamo quel processo di apprendimento che si sviluppa durante l’intero arco della vita di un essere umano. Per poter essere più efficaci prenderemo in esame solamente il periodo cosiddetto "scolastico". Attualmente è sempre più evidente come il sistema educativo tradizionale non sia in grado di dare risposte adeguate in un mondo che cambia velocemente e sempre più in una direzione disumanizzante.
Sempre più spesso assistiamo, in ambiti come scuole e università, a fenomeni di discriminazione, violenza e abbandono scolastico ai quali si tenta di rispondere con autoritarismo, controllo, o peggio ancora con l’anestesia e la sconnessione da parte di coloro che si sentono impotenti di fronte a queste situazioni.
Sicuramente alla base di ciò che accade ci sono concezioni e valori propri del mondo in cui viviamo e , a modo loro, coerenti con esso.

Concezione dell’essere umano
Il sistema educativo tradizionale si basa sul concetto (strumentale) "zoologico" dell’ essere umano come coscienza “passiva”, cioè un essere che risponde meccanicamente agli stimoli esterni con scarse capacità di rielaborazione.
Il principio ispiratore di questa visione dell’umano si potrebbe definire "materialistico-scientifico".
Questa concezione si traduce nella pratica con la visione della scuola come un "luogo di addestramento" finalizzato al successivo inserimento della persona nel mondo del lavoro.
Da ciò deriva, conseguentemente, una sorta di "omologazione" delle persone e delle loro abilità, indipendentemente dalle caratteristiche, dal modo di percepire la realtà e dalle aspirazioni di ognuno.
D’altra parte "la nascita dell’istituzione educativa, come oggi la conosciamo, viene dall’industrialismo e la sua occulta strategia cerca di allenare a condotte di puntualità, obbedienza e lavoro ripetitivo" ("La Società Globale", Dieterich e Chomsky).
Di fatto, gran parte del sistema educativo è concepito per realizzare questo obiettivo; è disegnato per l’obbedienza e la passività, per impedire che le persone siano indipendenti e creative.
Nella concezione del Nuovo Umanesimo l’essere umano è coscienza attiva e pertanto con la propria intenzione è in grado di trasformare se stesso e il mondo.
Inoltre è storico e sociale, cioè ha memoria storica e sociale degli eventi e della propria specie. In relazione a questa concezione l’educazione umanista aspira ad una formazione "integrale" della persona, che significa educare allo sviluppo di forme coerenti di pensiero con particolare attenzione al contatto emotivo con se stessi, con il proprio corpo e con gli altri. In altre parole per noi la conoscenza, più che un oggetto esterno, è una costruzione interna.
"… un’educazione integra, integrale e integratrice. Un’educazione che ci permetta di unire il mondo esterno e la ricchissima interiorità dell’essere umano." (da "Pedagogia e Diversità", Aguilar e Bize).
Questo punto di vista, totalmente opposto a quello "tradizionale", pone ad esempio in un ruolo completamente diverso lo studente, che nella nostra visione diventa parte attiva e artefice dello sviluppo delle proprie capacità, in modo che possa contare sugli strumenti intellettuali, emotivi e motori, per un impegno costruttivo all’interno di una società caratterizzata dal continuo cambiamento.

L’etica del sistema educativo tradizionale e il Nuovo Umanesimo
Ogni sistema educativo trasmette i valori propri della società e della cultura all’interno della quale si sviluppa. Il sistema educativo attuale, rispecchiando totalmente la società basata sul valore del denaro e dell’accumulo di ricchezze, trasmette valori come "affermazione", "individualismo", "prestigio" e "competizione".
L’etica umanista, ponendo come valore centrale l’essere umano, si basa invece su valori di solidarietà, non violenza e reciprocità, tentando di trasmettere questi nel proprio sistema educativo.
Questo significa nella pratica , ad esempio, attenzione verso l’altro, accettazione e comprensione delle diversità.
In base a quanto sopra, anche sul piano della metodologia ne derivano sostanziali differenze: alle forme del controllo e
dell’obbedienza contrapponiamo forme di ricerca della coerenza e della responsabilità.
In sintesi, proponiamo un’educazione che, secondo i casi, contribuisca a creare le condizioni per la comprensione del funzionamento della società, o se sia il caso di trasformarla, che porti alla sua messa in discussione però fornendo agli uomini gli strumenti per produrre la sua trasformazione.
Proponiamo cioè un’educazione compromessa con la trasformazione in vista di una società migliore, e pertanto ci discostiamo dall’idea di un’educazione che semplicemente riproduca le condizioni sociali esistenti e "adatti" le nuove generazioni a tali condizioni. (da "Pedagogia e Diversità", Aguilar e Bize).

fonti
Silo Opere Complete, Ed. Multimage.
Aguilar e Bize Pedagogia e Diversità
Dieterich e Chomsky La Società Globale


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